Covid, Cambiare l’aria senza congelarsi
Covid, Cambiare l’aria senza congelarsi

Si è visto che molti contagi da Covid, in ambiente lavorativo e nelle scuole, sono avvenuti a causa di uno scarso ricambio d'aria.  Uno dei motivi del perché non si cambia l'aria in modo adeguato, in particolare quando fuori fa freddo e c'è la nebbia è che si pensa che quando fuori c'é la nebbia se apriamo le finestre facciamo entrare molta umidità. In realtà è vero esattamente il contrario. Quando fuori c'è la nebbia, per esempio con una temperatura di 5°C e un umidità relativa elevata come per esempio il 90% in un metro cubo di aria (miscela - aria vapore) ci sono circa tre grammi di acqua. Ce nè poca perché quella in più è condensata. Cosa succede se facciamo entrare l'aria esterna in casa o in ufficio e poi la riscaldiamo per esempio a una temperatura di 22 °C ? Succede che l'umidità relativa in casa e in ufficio cala drasticamente perché di acqua in una miscela di aria fredda ce né poca; in questo caso l'umidità relativa diventa pari al 30 %, valore limite per avere effetti dovuti all'umidità troppo bassa (occhi arrossati, gola secca, scintille da cariche elettrostatiche, ecc.) In breve cambiare l'aria d'inverno il rischio non è quello di avere troppa umidità ma quello di avere un ambiente troppo secco.

Chiarito che cambiare l'aria in inverno è un attività che comunque toglie umidità e inquinanti vediamo perché si sono infettati in molti negli uffici e nelle scuole.

In termini semplici, in un ambiente chiuso o con scarsa ventilazione dopo un certo tempo, se è presente una persona infetta, nell'aria sono presenti bio aerosol di particelle infette che non vengono filtrate dalle mascherine. Le mascherine proteggono da droplet ma non da particelle fini. I biologi dicono che la carica virale dei bio aerosol non è altissima ma a lungo andare, a forza di respirare il virus si accumula e possono partire le infezioni. Questo è il motivo per cui è consigliato avere ambienti adeguatamente ventilati e si definiscono vari tempi di esposizione massimi. Mi scuso con i biologi per l'estrema sintesi. Quindi avere la mascherina e mantenere le distanze in un ambiente non ventilato è condizione necessaria ma non sufficiente per limitare i contagi.

Come valutare la ventilazione

Glob Tek ha investito risorse e tempo per mettere a punto un metodo di valutazione della qualità dell'aria usando come indicatore la CO2 (Anidride carbonica). Ogni persona con attività tipica da ufficio emette circa 21 litri di CO2 all'ora. Se i ricambi sono scarsi, dopo un certo tempo, la concentrazione di CO2 aumenta in modo esponenziale. Noi abbiamo fissato come limite dell'indicatore un valore pari a 1000 ppm come indicato dalle linee guida del CNR anti Covid, ma si poteva anche fissare 1500 ppm, come indicato in altre pubblicazioni. Di seguito si riporta un grafico dell'andamento della CO2 in un ufficio di 30 metri quadrati, occupato da una persona, con una portata di ventilazione di 40 metri cubi ora.

Si evince dal grafico che in queste condizioni per non superare i 1000 ppm di CO2 occorrono almeno 40 metri cubi ora di ventilazione. E se l'ambiente fosse chiuso e sigillato ? Con ambiente sigillato da 30 metri quadrati, una persona, i valori di anidride carbonica e quindi di bio aerosol aumentano nel tempo in modo esponenziale come riportato nel grafico seguente.

Questi grafici sono stati realizzati con un nostro modello matematico e verificati tramite strumentazione certificata di recente acquisizione.

Quindi il metodo di valutazione della qualità dell'aria tramite l'indice CO2 è un metodo semplice e preciso. Potete utilizzarlo anche voi, acquistate un misuratore di CO2 e quando la misura indica un superamento il 1000 ppm cambiate aria. Il valore di CO2 in ambiente aperto è pari a circa 500 ppm, se i valori rilevati si avvicinano a questi vuol dire che l'aria è "pulita".

Il nostro modello permette anche di effettuare il calcolo inverso, cioè misurata o calcolata la concentrazione di CO2 è possibile determinare in funzione del numero di persone la ventilazione necessaria o stabilire ogni quanto tempo occorre aprire le finestre. Per esempio il grafico precedente ci dice che per restare sotto a 1000 ppm occorre cambiare l'aria ogni 2 ore per almeno 5 minuti ovvero non è necessario "congelarsi" ne mantenere le finestre sempre aperte.

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