Incuriositi sul termine “vapore” usato per le sigarette elettroniche (e-Cig) si è pensato di fare un piccolo esperimento per vedere se si tratta di “vapore” o di PM 10. La prova la potete fare anche voi. Se si tratta di vapore una volta soffiato all’interno di una camera, come per esempio un grande bicchiere, dopo un po’ dovrebbe condensare e diventare liquido. Nella foto si vede un becher riempito di “vapore” illuminato da un fascio laser dopo circa tre ore dal riempimento, non condensa nulla o quasi quindi si tratta di ammasso di PM10 (misurato con un detector scanner Laser) . La miscela di glicoli una volta riscaldata “vaporizza” e appena il “vapore” fuoriesce dall’atomizzatore essendo a temperatura ambiente si raffredda e si condensa in particelle molto sottili (PM10) e così rimane per tempi lunghi.
Questo è il motivo per cui se si effettuano misure di PM10 in aree dove è in funzione una sigaretta elettronica si rilevano valori anche molto elevati. A differenza del particolato generato da sigarette classiche, che si ritiene solido nella maggior parte del volume, relativamente alle sigarette elettroniche sembrerebbe costituito da particelle liquide.